Il mercato dei mutui casa è strettamente legato a quello delle compravendite di immobili ad uso abitativo. Quasi 4 italiani su 5 sono proprietari di casa, fenomeno questo che ci differenzia profondamente soprattutto dai paesi del Nord Europa.
Ma negli ultimi giorni, sul mercato dei mutui in Italia, si è fatto sentire l’effetto Brexit. A detta degli esperti potrebbe far scendere i tassi sui mutui a tasso fisso, che oggi (a parità di spread) costano meno rispetto solo a qualche mese fa.
Fatturato complessivo
Il fatturato complessivo del mercato immobiliare si aggira intorno ai 68 miliardi di euro, in crescita del 3,7% nel 2015 e con un’ulteriore previsione di crescita del 3,6% nel 2016. Ben lontano però dai 112 miliardi raggiunti nel 2007, quando la crescita arrivò a quasi il 50% rispetto al quinquennio precedente.
Volumi delle compravendite
Anche il volume delle compravendite è in costante crescita negli ultimi due anni, portandosi a circa 421.000 unità nel 2014 e 449.000 a fine 2015. Niente a che vedere ovviamente con la crescita raggiunta nei primi anni del 2000. La punta massima fu raggiunta nel 2006 (877.000 unità). Poi ci fu l’inversione di tendenza nel 2007, con un costante calo di compravendite fino al 2013, quando si registrarono solo 406.000 unità.
I dati dei primi tre mesi del 2016 vedono una conferma del trend di crescita perchè le compravendite sono state 115.135, segnando un aumento del 20,6% rispetto al primo trimestre dello scorso anno.
Chi compra la casa?
A comprare casa sono soprattutto gli adulti di età compresa tra i 31 e i 40 anni, per lo più lavoratori dipendenti, con reddito tra i 15.000 e i 30.000 euro all’anno.
Tempi per vendere
Il tempo medio di vendita di un immobile è stimato attualmente tra i 7 e gli 8 mesi, ma ovviamente molto dipende da dove si trova la casa. Per vendere una casa in periferia o nell’hinterland si impiega più tempo che in città.
Mutui in crescita
A favorire la crescita sensibile dei mutui (in crescita dell’ 87,4% nel terzo trimestre 2015) è stata la fine della stretta creditizia operata dagli istituti bancari anche se non possiamo parlare di boom di concessioni di mutui per l’acquisto di case.
Questi indicatori confermano la previsione di una sostanziale vivacità del mercato anche per il futuro, sia pure con toni leggermente più moderati rispetto a quelli registrati in passato.
La durata media del mutuo si è tendenzialmente allungata (oggi è tra i 15 e i 20 anni), mentre vanno sempre più affermandosi, specie tra le giovani coppie, i mutui a 25 e 30 anni.
Tasso fisso o variabile?
Al Nord e al Centro Italia è preferito il tasso variabile, mentre al Sud è più richiesto il tasso fisso. Fino a dieci anni fa, l’andamento sostanzialmente favorevole dei tassi e la stabilità dei mercati hanno contribuito ad eliminare le diffidenze verso le formule a tasso variabile o misto. Inoltre ci fu l’avvento, in parallelo, dei mutui che incorporano spesso meccanismi di protezione sulla rata o sul tasso. Tuttavia i mutui a tasso variabile sono in calo perchè il tasso fisso garantisce che non potrà cambiare nel tempo.
Richieste di mutui degli immigrati
Cresce anche la domanda di case e di mutui da parte degli extracomunitari immigrati, parallelamente alla loro progressiva integrazione nella società italiana. Non tutti gli istituti di credito, tuttavia, esaminano le richieste di finanziamento provenienti da soggetti extracomunitari, per la presunta precarietà della loro sistemazione in Italia e, molto più spesso, per la mancanza di una significativa storia creditizia.
Conclusioni
In sintesi, lo scenario di mercato registra:
• una forte intensità concorrenziale tra gli istituti offerenti, principalmente dovuta alla possibile fidelizzazione del cliente e al cross selling praticabile grazie alle durate medio/lunghe del mutuo;
• una evoluzione delle politiche distributive, con l’affermarsi di nuove figure professionali (agenti finanziari, mediatori creditizi, broker on line, ecc.) e di banche specializzate;
• fenomeni di trasformazione strutturale del mercato, con l’accresciuta mobilità delle quote di mercato, con un rapido incremento dei prodotti e dei servizi offerti, con l’allugamento della durata media del finanziamento, con l’incremento dell’importo richiesto rispetto al valore dell’immobile e con la contrazione del margine di interesse (spread) da parte delle banche offerenti.
Tuttavia è possibile ipotizzare, anche in prospettiva futura, nella quale aumenterà presumibilmente il peso delle componenti accessorie di servizio e di relazione con la clientela, nonché la distribuzione multicanale, che il mutuo casa continuerà a mantenere la sua centralità nel mercato del credito alle famiglie.